usando le mandorle di Toritto possiamo fare un croccante di qualità quando le metterete in forno sentirete un delizioso aroma di frutta secca
dosi per 6 persone
ingredienti
300g di mandorle di Toritto
200g di zucchero
1 baccello di vaniglia
olio di semi
cuocete lo zucchero inumidito con acqua fino a 180° poi unitevi le mandorle con la buccia appena tostate e un po' di semi grattati dal baccello di vaniglia
mescolate versate il croccante su marmo unto di olio e servendovi di spatole lavoratelo per ottenere una massa omogenea da spianare prima che si raffreddi
lunedì 2 novembre 2015
pasta e fagioli
le fibre solubili presenti nei fagioli abbassano il colesterolo e glucosio sono ricchi di vitamine e sali minerali insieme alla pasta forniscono proteine simili a quelle animali
ingredienti per 4 persone
200g di fagioli borlotti
160 g di pasta
120 g di carote
80 g di scalogno
concentrato di pomodoro
olio sale e pepe
ammollate in acqua fredda i fagioli per tutta la notte poi fateli bollire fino in acqua bollente fino a che non si ammorbidiranno
lessate la pasta con le carote in abbondante acqua salata
unite ai fagioli il concentrato di pomodoro e frullate il tutto e servite la crema di fagioli con la pasta olio sale e pepe se necessario
ingredienti per 4 persone
200g di fagioli borlotti
160 g di pasta
120 g di carote
80 g di scalogno
concentrato di pomodoro
olio sale e pepe
ammollate in acqua fredda i fagioli per tutta la notte poi fateli bollire fino in acqua bollente fino a che non si ammorbidiranno
lessate la pasta con le carote in abbondante acqua salata
unite ai fagioli il concentrato di pomodoro e frullate il tutto e servite la crema di fagioli con la pasta olio sale e pepe se necessario
mandorla di Toritto
La mandorla di Toritto viene coltivata nell'omonimo paese a una ventina di chilometri da Bari celebre per i suoi mandorli
Ne esistono di varie qualità la più nota e diffusa è la Filippo Cea selezionata proprio da un abitante di Toritto
Sotto forma di pasta reale o croccante è fra i più rappresentativi della pasticceria Pugliese ma si apprezza anche al naturale
Basterebbero i nomi di varietà famose e non solo nella Provincia di Bari anche per esempio "Antonio de Nito" per dare l'idea di come la mandorla sia importante a Toritto paese delle Murge Filippo Cea e Antonio de Vito furono mandorlicoltori che qui nacquero e vissero
Divennero famosi per aver saputo selezionare le migliori culture autoctone
a Matine di Toritto sopravvive la piana madre della Filippo Cea da cui riuscirono a ricavare frutti eccellenti con un alto contenuto di olio e acidi grassi polinsaturi bassissima acidità e allo stesso tempo gusto intenso ed equilibrato
Non è un caso proprio in quest'angolo di Puglia si è sviluppato un interesse specifico per la Mandorlicoltura il mandorlo è un albero resistente e robusto
che necessita di poche cure e quindi adattissimo a terreni sassosi come quello delle Murge i suoi semi sono oleaginosi ricchi di vitamine
le foglie costituiscono un mangime apprezzato soprattutto dagli ovini assai diffusi in quest'area mentre i malli e gusci sono utili per la produzione di carbonella.
E se non bastasse la loro cenere ricca di potassio si rivela un ottimo quando ecologico fertilizzante
Logico che i contadini pugliesi adottassero il mandorlo e ne sviluppassero la coltivazione.
Coltivazione che fu soppiantata dalle varietà provenienti dalla California e Spagna più produttive e economicamente interessanti
anche se le migliori mandorle rimangono quelle autoctone soprattutto in pasticceria
Ne esistono di varie qualità la più nota e diffusa è la Filippo Cea selezionata proprio da un abitante di Toritto
Sotto forma di pasta reale o croccante è fra i più rappresentativi della pasticceria Pugliese ma si apprezza anche al naturale
Basterebbero i nomi di varietà famose e non solo nella Provincia di Bari anche per esempio "Antonio de Nito" per dare l'idea di come la mandorla sia importante a Toritto paese delle Murge Filippo Cea e Antonio de Vito furono mandorlicoltori che qui nacquero e vissero
Divennero famosi per aver saputo selezionare le migliori culture autoctone
a Matine di Toritto sopravvive la piana madre della Filippo Cea da cui riuscirono a ricavare frutti eccellenti con un alto contenuto di olio e acidi grassi polinsaturi bassissima acidità e allo stesso tempo gusto intenso ed equilibrato
Non è un caso proprio in quest'angolo di Puglia si è sviluppato un interesse specifico per la Mandorlicoltura il mandorlo è un albero resistente e robusto
che necessita di poche cure e quindi adattissimo a terreni sassosi come quello delle Murge i suoi semi sono oleaginosi ricchi di vitamine
le foglie costituiscono un mangime apprezzato soprattutto dagli ovini assai diffusi in quest'area mentre i malli e gusci sono utili per la produzione di carbonella.
E se non bastasse la loro cenere ricca di potassio si rivela un ottimo quando ecologico fertilizzante
Logico che i contadini pugliesi adottassero il mandorlo e ne sviluppassero la coltivazione.
Coltivazione che fu soppiantata dalle varietà provenienti dalla California e Spagna più produttive e economicamente interessanti
anche se le migliori mandorle rimangono quelle autoctone soprattutto in pasticceria
scuola di cucina - come cuocere la carne
meglio arrostire la carne o bollirla? o ancora perché non ricavarne degli spezzatini ? per rispondere a queste domande occorre imparare a valutare la sua struttura e riconoscer i tipi di tessuto di cui è composta
solamente così si potranno prevedere poi le trasformazioni chimiche e fisiche capaci di influenzare la consistenza e la morbidezza e il gusto finale
Il tipo di cottura della carne deve tenere conto della percentuale di tessuto connettivo (fibra) adiposo (grasso) e muscolare (polpa ) presente nella carne
I tagli ricchi di tessuto connettivo sono difficili da cuocere perché il collagene proteina di cui abbondano li rende duri e tenaci
Per questo motivo è meglio bollire stufare e brasare questo tipo di carne
L'acqua e la lunga cottura riescono a trasformare il collagene in morbida gelatina:
In pezzi di carne con pochissimo tessuto connettivo ma con fili di grasso tra le fibre della massa muscolare sono indicati per essere arrostiti.
Durante la cottura di questa carne (padella forno piastra griglia spiedo) si superano abbondantemente i 100° causando la caramellizzazione della superficie dalla quale si sprigionano i profumi tipici dell'arrosto inoltre si ha una forte evaporazione di liquidi:
La presenza di grasso tra il tessuto muscolare mantiene la carne morbida e succulenta.
Anche i tagli polposi e con pochissimo tessuto connettivo e grasso come lo scamone di vitello sono indicati per arrosti : la maggior presenza di acqua nelle carni dell'animane giovane assicura succulenza
Per la preparazione degli spezzatini valgono gli stessi criteri del bollito per evitare la sfilacciatura durante la cottura è consigliabile sottoporre i bocconcini di carne a veloce rosolatura
solamente così si potranno prevedere poi le trasformazioni chimiche e fisiche capaci di influenzare la consistenza e la morbidezza e il gusto finale
Il tipo di cottura della carne deve tenere conto della percentuale di tessuto connettivo (fibra) adiposo (grasso) e muscolare (polpa ) presente nella carne
I tagli ricchi di tessuto connettivo sono difficili da cuocere perché il collagene proteina di cui abbondano li rende duri e tenaci
Per questo motivo è meglio bollire stufare e brasare questo tipo di carne
L'acqua e la lunga cottura riescono a trasformare il collagene in morbida gelatina:
In pezzi di carne con pochissimo tessuto connettivo ma con fili di grasso tra le fibre della massa muscolare sono indicati per essere arrostiti.
Durante la cottura di questa carne (padella forno piastra griglia spiedo) si superano abbondantemente i 100° causando la caramellizzazione della superficie dalla quale si sprigionano i profumi tipici dell'arrosto inoltre si ha una forte evaporazione di liquidi:
La presenza di grasso tra il tessuto muscolare mantiene la carne morbida e succulenta.
Anche i tagli polposi e con pochissimo tessuto connettivo e grasso come lo scamone di vitello sono indicati per arrosti : la maggior presenza di acqua nelle carni dell'animane giovane assicura succulenza
Per la preparazione degli spezzatini valgono gli stessi criteri del bollito per evitare la sfilacciatura durante la cottura è consigliabile sottoporre i bocconcini di carne a veloce rosolatura
domenica 1 novembre 2015
stinco di maiale
questa semplice ma gustosa preparazione dello stinco di maiale richiede un costante attenzione mentre sta' sul fuoco infatti la carne e le patate devono cuocere insieme e il sugo deve essere denso al punto giusto
dosi per 4 persone
ingredienti
2 stinchi
2 gambi di sedano
2 carote
cipolla aglio
timo rosmarino
4 patate medie
brodo
vino bianco secco
olio sale e pepe
mondate le verdure raschiate le carote spuntate le coste di sedano e con il pelapatate liberatele dai fili fibrosi sbucciate lo spicchio di aglio e una cipolla quindi lavate e sgocciolate bene quanto preparato
riducete infine in una dadolata tutte queste verdure
riscaldate in una casseruola un filo di olio aromatizzato con timo e rosmarino aggiungete la dadolata di verdure e girandole spesso fatele soffriggere bene salatele ed eventualmente spolverizzatele di pepe
Mettete quindi nel soffritto gli stinchi già salati e pepati alzate la fiamma al massimo e fateli rosolare in modo uniforme
bagnateli con mezzo bicchiere di vino e lasciatelo evaporare quasi del tutto
cospargete la carne con un cucchiaino di brodo copritela per metà dell'acqua calda coperchiate e lasciate cuocere per circa un'ora e 15' aggiungendo poco brodo se il sugo si restringe
pelate le patate mettetele insieme agli stinchi dopo 40' di cottura controllandone la consistenza per evitare che si spappolino
dosi per 4 persone
ingredienti
2 stinchi
2 gambi di sedano
2 carote
cipolla aglio
timo rosmarino
4 patate medie
brodo
vino bianco secco
olio sale e pepe
mondate le verdure raschiate le carote spuntate le coste di sedano e con il pelapatate liberatele dai fili fibrosi sbucciate lo spicchio di aglio e una cipolla quindi lavate e sgocciolate bene quanto preparato
riducete infine in una dadolata tutte queste verdure
riscaldate in una casseruola un filo di olio aromatizzato con timo e rosmarino aggiungete la dadolata di verdure e girandole spesso fatele soffriggere bene salatele ed eventualmente spolverizzatele di pepe
Mettete quindi nel soffritto gli stinchi già salati e pepati alzate la fiamma al massimo e fateli rosolare in modo uniforme
bagnateli con mezzo bicchiere di vino e lasciatelo evaporare quasi del tutto
cospargete la carne con un cucchiaino di brodo copritela per metà dell'acqua calda coperchiate e lasciate cuocere per circa un'ora e 15' aggiungendo poco brodo se il sugo si restringe
pelate le patate mettetele insieme agli stinchi dopo 40' di cottura controllandone la consistenza per evitare che si spappolino
biscotti ai cereali
questi biscotti sono ricchi di cereali che oltre che a contribuire con nutrienti sono anche deliziosi anche per la presenza del cocco
ingredienti per i biscotti
120 g di farina di kamut
120 g di farina di farro
100g di farina
40 g di farina di cocco
170 g di burro
130 g di zucchero
per la crema
300g di latte
100g di panna
40 g di farina di cocco
2 uova
80 g di zucchero
40 g di farina
per la crema portare a bollore il latte con la panna e la farina di cocco dopo 20' filtrate schiacciando bene il cocco con il colino
sbattete l'uovo con lo zucchero unite la farina e quando sarà ben amalgamata diluite con il latte a filo cucoete la crema su fiamma moderata e lasciate raffreddare
per i biscotti amalgamate le farina con lo zucchero il burro a cubetti e cominciate a mescolare
finite di impastare con un uovo e un tuorlo fate riposare in frigo poi stendete e fate dei biscotti
a metà dei biscotti fate un buco cuocete per 15' a 180° peri sfornateli
fate raffreddare i biscotti e distribuite la crema su quelli interi e sovrapponete quelli con il buco ecco pronti i nostri biscotti integrali con la crema al cocco
ingredienti per i biscotti
120 g di farina di kamut
120 g di farina di farro
100g di farina
40 g di farina di cocco
170 g di burro
130 g di zucchero
per la crema
300g di latte
100g di panna
40 g di farina di cocco
2 uova
80 g di zucchero
40 g di farina
per la crema portare a bollore il latte con la panna e la farina di cocco dopo 20' filtrate schiacciando bene il cocco con il colino
sbattete l'uovo con lo zucchero unite la farina e quando sarà ben amalgamata diluite con il latte a filo cucoete la crema su fiamma moderata e lasciate raffreddare
per i biscotti amalgamate le farina con lo zucchero il burro a cubetti e cominciate a mescolare
finite di impastare con un uovo e un tuorlo fate riposare in frigo poi stendete e fate dei biscotti
a metà dei biscotti fate un buco cuocete per 15' a 180° peri sfornateli
fate raffreddare i biscotti e distribuite la crema su quelli interi e sovrapponete quelli con il buco ecco pronti i nostri biscotti integrali con la crema al cocco
sericaia
la sericaia è un dolce portoghese che si usa fare nei conventi non se ne conosce esattamente l'origine
E' un dolce ricco di uova e cannella facile da realizzare
dosi per 6 persone
ingredienti
1/2 litro di latte
5 fette di pane raffermo
5 uova
200g di zucchero
1 bastoncino di cannella + in polvere
scorza di limone
30 g di burro
1 baccello di vaniglia
8 g di lievito
fate bollire il latte con un bastoncino di cannella che eliminerete unite la vaniglia lasciate riposare tagliate le fette di pane e coprite con il latte e fate riposare per 30' in modo che venga assorbito
in una casseruola sbattete i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso
aggiungete la scorza di limone grattugiata amalgamate il tutto e aggiungete gli albumi montati a neve ben ferma un pizzico di sale e il lievito unite alla crema il pane strizzato e sbriciolato con le mani mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo
versate il composto in uno stampo imburrato cospargete la superficie con abbondante cannella in polvere e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 25' fino a quando la superficie non sarà ben dorata
servite la sericaia fredda tagliata a fettine
E' un dolce ricco di uova e cannella facile da realizzare
dosi per 6 persone
ingredienti
1/2 litro di latte
5 fette di pane raffermo
5 uova
200g di zucchero
1 bastoncino di cannella + in polvere
scorza di limone
30 g di burro
1 baccello di vaniglia
8 g di lievito
fate bollire il latte con un bastoncino di cannella che eliminerete unite la vaniglia lasciate riposare tagliate le fette di pane e coprite con il latte e fate riposare per 30' in modo che venga assorbito
in una casseruola sbattete i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso
aggiungete la scorza di limone grattugiata amalgamate il tutto e aggiungete gli albumi montati a neve ben ferma un pizzico di sale e il lievito unite alla crema il pane strizzato e sbriciolato con le mani mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo
versate il composto in uno stampo imburrato cospargete la superficie con abbondante cannella in polvere e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 25' fino a quando la superficie non sarà ben dorata
servite la sericaia fredda tagliata a fettine
crema al caffè
la crema al caffè è sempre ottima servita a fine pasto quando il caffè è molto apprezzato
dosi per 10 persone
ingredienti
250 g di caffè
200g di latte intero
140 g di panna fresca
120 g di zucchero semolato
30 g di fecola di patate
10 g di farina bianca tipo 00
1 stecca di vaniglia
per decorare confettini al cioccolato
raschiare i semi della vaniglia e versateli con lo zucchero semolato nel latte insieme alla panna portate a bollore e lasciate in infusione per 10 minuti perché prendano il sapore
a parte stemperate le farine con alcuni cucchiai di caffè freddo poi versate tutto nel latte con il caffè rimasto
ponete sul fuoco e fate addensare quando la crema sarà addensata lasciate raffreddare decorate
crema al caffè
dosi per 10 persone
ingredienti
250 g di caffè
200g di latte intero
140 g di panna fresca
120 g di zucchero semolato
30 g di fecola di patate
10 g di farina bianca tipo 00
1 stecca di vaniglia
per decorare confettini al cioccolato
raschiare i semi della vaniglia e versateli con lo zucchero semolato nel latte insieme alla panna portate a bollore e lasciate in infusione per 10 minuti perché prendano il sapore
a parte stemperate le farine con alcuni cucchiai di caffè freddo poi versate tutto nel latte con il caffè rimasto
ponete sul fuoco e fate addensare quando la crema sarà addensata lasciate raffreddare decorate
crema al caffè
sabato 31 ottobre 2015
confetti
com'è nata la tradizione del confetto di Sulmona noto ormai in tutto il mondo ?
Il dolcetto esisteva già in epoca romana veniva prodotto con mandorle e miele
In Abruzzo era un dolce tipico ma mancava ancora un elemento per renderlo identico a quello che conosciamo adesso
Fu un mercante veneziano alla fine del Quattrocento a introdurre in zona lo zucchero di canna o ecco il gioco fu fatto.
Sono tantissimi i tipi di confetto a disposizione
i confetti classici con anima alla mandorla (proveniente dalla Sicilia)
confetti con anice, cannella, rosolio, limoncello con nocciola e cioccolato, gelatina di frutta e così via
Tutti questi confetti si trovano tutti nella patria del confetto Sulmona Abruzzo la città dove nacque Ovidio.
Li realizzano dal 1783 senza utilizzare per la copertura amidi o farine che sveltirebbero notevolmente i tempi di lavorazione invece ci vogliono tre giorni perché intorno alla mandorla si formi il caratteristico guscio bianco grazie al getto continuo di sciroppo di zucchero secondo una formula tenuta segretissima per garantire la qualità ed utilizzano ingredienti semplici e unici zucchero e mandorle
Il dolcetto esisteva già in epoca romana veniva prodotto con mandorle e miele
In Abruzzo era un dolce tipico ma mancava ancora un elemento per renderlo identico a quello che conosciamo adesso
Fu un mercante veneziano alla fine del Quattrocento a introdurre in zona lo zucchero di canna o ecco il gioco fu fatto.
Sono tantissimi i tipi di confetto a disposizione
i confetti classici con anima alla mandorla (proveniente dalla Sicilia)
confetti con anice, cannella, rosolio, limoncello con nocciola e cioccolato, gelatina di frutta e così via
Tutti questi confetti si trovano tutti nella patria del confetto Sulmona Abruzzo la città dove nacque Ovidio.
Li realizzano dal 1783 senza utilizzare per la copertura amidi o farine che sveltirebbero notevolmente i tempi di lavorazione invece ci vogliono tre giorni perché intorno alla mandorla si formi il caratteristico guscio bianco grazie al getto continuo di sciroppo di zucchero secondo una formula tenuta segretissima per garantire la qualità ed utilizzano ingredienti semplici e unici zucchero e mandorle
cucina milanese - tuntona
la tuntona è uno del piatti più vecchi del contado milanese. Quando si raccoglievano i fagioli dall'orto si preparava questo piatto moto saporito e nutriente ecco la ricetta originale
dosi per 4 persone
800g di fagioli borlotti
1 foglia di alloro
100 g di burro
1 cipolla
100g di pancetta
sale e pepe
si mettono i fagioli sul fuoco fino a che l'acqua bolle poi si toglie la pentola dal fuoco si scolano i fagioli e si mettono in altra acqua con sale e una foglia di alloro
quando sono ben cotti si scolano e si schiacciano fra dure piatti intanto in una padella di rame si prepara un soffritto di cipolla con pancetta e burro
appena la cipolla è dorata si unisce la schiacciata di fagioli si lascia soffriggere per qualche minuto
ed ecco pronta al vostra tuntona
dosi per 4 persone
800g di fagioli borlotti
1 foglia di alloro
100 g di burro
1 cipolla
100g di pancetta
sale e pepe
si mettono i fagioli sul fuoco fino a che l'acqua bolle poi si toglie la pentola dal fuoco si scolano i fagioli e si mettono in altra acqua con sale e una foglia di alloro
quando sono ben cotti si scolano e si schiacciano fra dure piatti intanto in una padella di rame si prepara un soffritto di cipolla con pancetta e burro
appena la cipolla è dorata si unisce la schiacciata di fagioli si lascia soffriggere per qualche minuto
ed ecco pronta al vostra tuntona
Zelten
gli Zelten sono dolci del Trentino Alto Adige fatti con noci fichi secchi pinoli e uvetta ci sono infinite varianti per la farcia per esempio datteri, pere, albicocche secche, mandorle ecc.
anche la pasta può variare da quella tipica del pane a quella di segale.
Allora siete pronti per preparare i nostri Zelten
ingredienti
per gli zelten
750 g di farina
120 g di burro ammorbidito
2 uova
250 g di zucchero
1/2 litro di latte
2 bustine di lievito
sale
per la farcia
300g di gherigli di noci
400g di fichi secchi
120 g di pinoli
100g di uvetta ammollata nel vino o grappa
100g di scorza di cedro candito tritata
1 arancia
1 bicchierino di grappa
per la cottura
burro farina
in una ciotola sbattete il burro con le uova lo zucchero poi unite poco alla volta la farina con il lievito salate e per ultimo versate il latte e seguitate a mescolare con la frusta fino ad ottenere un composto omogeneo unite metà delle noci tritate poi i fichi i pinoli l'uvetta la scorza di cedro e quella di arancia grattugiata e infine la grappa
mettetevi di buona lena ad impastare il tutto poi il composto adagiatelo in una teglia già imburrata e infarinata assottigliate la pasta con le dita asportate la parte eccedente distribuite le noci ricoprite con altra pasta assottigliata e mettete in forno a 220° lasciando dorare servite gli zelten freddi dopo alcuni giorni dalla cottura si mantengono per 2 settimane in pellicola trasparente
anche la pasta può variare da quella tipica del pane a quella di segale.
Allora siete pronti per preparare i nostri Zelten
ingredienti
per gli zelten
750 g di farina
120 g di burro ammorbidito
2 uova
250 g di zucchero
1/2 litro di latte
2 bustine di lievito
sale
per la farcia
300g di gherigli di noci
400g di fichi secchi
120 g di pinoli
100g di uvetta ammollata nel vino o grappa
100g di scorza di cedro candito tritata
1 arancia
1 bicchierino di grappa
per la cottura
burro farina
in una ciotola sbattete il burro con le uova lo zucchero poi unite poco alla volta la farina con il lievito salate e per ultimo versate il latte e seguitate a mescolare con la frusta fino ad ottenere un composto omogeneo unite metà delle noci tritate poi i fichi i pinoli l'uvetta la scorza di cedro e quella di arancia grattugiata e infine la grappa
mettetevi di buona lena ad impastare il tutto poi il composto adagiatelo in una teglia già imburrata e infarinata assottigliate la pasta con le dita asportate la parte eccedente distribuite le noci ricoprite con altra pasta assottigliata e mettete in forno a 220° lasciando dorare servite gli zelten freddi dopo alcuni giorni dalla cottura si mantengono per 2 settimane in pellicola trasparente
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