IL CAFFE'
TANTI ITALIANI NON RIESCONO A RESISTERE A UNA BUONA TAZZA DI CAFFE'. IL CAFFE' E' IL FRUTTO TOSTATO DELL'OMONIMA PIANTA ORIGINARIA DELL'ETIOPIA.
CI SONO TANTE VARIETA' QUELLE PIU' CNOSCIUTE SON L'ARABICA E IL ROBUSTA SPESSO MESCOLATE, MA TANTO PIU' ARABICA, (CHE HA MENO CAFFEINA) C'E' NEL CAFFE' PIU IL CAFFE' E PREGIATO.
PER FARE UN BUON CAFFE' SERVE LA MOCA, CIOE' LA CAFFETTIERA.QUANDO E' NUOVA LA CAFFETTIERA VA USATA TANTE VOLTE PRIMA CHE IL CAFFE' VENGA BUONO. LA BONTA' DEL CAFFE' ANDRA' DI PARIPASSO CON 'INVECCHIAMENTO DELLA CAFFETTIERA PIU' E' VECCHI A PIU' IL CAFFE' DIVENTERA' BUONO.PER VEDERE SE LA QUIANTITA' D'ACQUA E' ADEGUATA DEVE APPENA USCIRE DAL FILTRO, METTERE LA MISCELA, MACINATA GROSSA . POTETE ACQUISTARLA GIA' MACINATA,L'IDEALE SAREBBE AVERE UN MACININO DA CAFFE' E MACINARLO AL MOMENTO. UNA VOLTA MESSA NEL FILTRO NO PRESSATELA CHIUDETE LA MOCA
IL CAFFE'
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giovedì 11 febbraio 2016
venerdì 25 settembre 2015
mosto cotto
Il mosto cotto o sapa è un denso sciroppo che si ottiene facendo bollire a lungo il mosto
Viene chiamato vincotto ma erroneamente in quanto non è il vino che si fa bollire ma il succo d'uva prima che cominci a fermentare.
Il mosto cotto era noto e adoperato all'epoca romana come bevanda mista a neve. Nel medioevo veniva impiegato nei dolci si aggiungeva acqua al mosto e cuocendo si riduceva di 1/3 de volume iniziale veniva chiamato careno; se si faceva ridurre al 1/2 si chiamava defrito o defurto
sapa se prodotto dalla metà
Anticamente ottenuto il cotto lo si lasciava riposare in un vaso sigillato per 30 giorni pima di trasferirlo nei recipienti di servizio oggi in vasi di creta per una decina di giorni poi in bottiglie ben turate
Il mosto cotto è un ottimo dolcificante per dolci pugliesi ma viene usato anche come medicinale nelle infezioni delle vie respiratorie.
In Puglia è chiamato cutte o cuttu, Da paese a paese variano i metodi di preparazione
questo è quello più semplice : togliere dal grappolo gli acini di uva bianca si pestano in un grosso setaccio di fero a buchi piccolissimi appoggiato su una caldaia di rame non stagnata o su una grossa pentola di alluminio: IL mosto che si ricava si mette a cuocere a fuoco lento togliendo la schiuma quando viene a galla. Quando il mosto si sarà ridotto nella quantità di 1/2 rispetto a quella iniziale la cottura sarà raggiunta.
Comunque si può farne la verifica facendo cadere qualche goccia su un piatto se strisciandovi con dito si forma un canaletto che non si ricompone la cottura è quella giusta.
Si passa poi il vaso di creta e si procede come si è detto avanti .
Quando cuoce il mosto è proibito secondo la credenza popolare a qualunque donna estranea alla famiglia e che si trovi nel periodo mestruale essere presente perché il mosto cotto si guasterebbe nella bottiglia si formerebbero due strati uno di zucchero e uno acquoso in superficie
Viene chiamato vincotto ma erroneamente in quanto non è il vino che si fa bollire ma il succo d'uva prima che cominci a fermentare.
Il mosto cotto era noto e adoperato all'epoca romana come bevanda mista a neve. Nel medioevo veniva impiegato nei dolci si aggiungeva acqua al mosto e cuocendo si riduceva di 1/3 de volume iniziale veniva chiamato careno; se si faceva ridurre al 1/2 si chiamava defrito o defurto
sapa se prodotto dalla metà
Anticamente ottenuto il cotto lo si lasciava riposare in un vaso sigillato per 30 giorni pima di trasferirlo nei recipienti di servizio oggi in vasi di creta per una decina di giorni poi in bottiglie ben turate
Il mosto cotto è un ottimo dolcificante per dolci pugliesi ma viene usato anche come medicinale nelle infezioni delle vie respiratorie.
In Puglia è chiamato cutte o cuttu, Da paese a paese variano i metodi di preparazione
questo è quello più semplice : togliere dal grappolo gli acini di uva bianca si pestano in un grosso setaccio di fero a buchi piccolissimi appoggiato su una caldaia di rame non stagnata o su una grossa pentola di alluminio: IL mosto che si ricava si mette a cuocere a fuoco lento togliendo la schiuma quando viene a galla. Quando il mosto si sarà ridotto nella quantità di 1/2 rispetto a quella iniziale la cottura sarà raggiunta.
Comunque si può farne la verifica facendo cadere qualche goccia su un piatto se strisciandovi con dito si forma un canaletto che non si ricompone la cottura è quella giusta.
Si passa poi il vaso di creta e si procede come si è detto avanti .
Quando cuoce il mosto è proibito secondo la credenza popolare a qualunque donna estranea alla famiglia e che si trovi nel periodo mestruale essere presente perché il mosto cotto si guasterebbe nella bottiglia si formerebbero due strati uno di zucchero e uno acquoso in superficie
lunedì 6 ottobre 2014
TISANA AL TE' AFFUMICATO
TISANA AL TE' AFFUMICATO
I NGREDIENTI
10 G DI FIORI DI MALVA
MEZZO CUCCHIAINO DI TE' AFFUMICATO
2 CUCCHIAINI DI ZUCCHERO DI CANNA
FATE BOLIRE 450 G DI ACQUA QUINIDI LASCIARE IN INFUSIONE IN QUEST'ACQUA BOLLENTE PER 8 MINUTI I FIORI DI MALVA E IL TE' AFFUMICATO
DOLCIFICATE CON 2 CUCCHIAINI DI ZUCCHERO E SERVITE IN COPPE CON QUALCHE FIORELLINO DI MALVA
LA MALVA E QUESTO TE' AFFUMICATO STANNO BENISSIMO INSIEME OTTIMO PER L'ORA DEL TE' QUESTA TISANA E' UTILE PER CHI SI VUOLE COCCOLARE IN UNA FREDDA GIORNATA DI INVERNO
I NGREDIENTI
10 G DI FIORI DI MALVA
MEZZO CUCCHIAINO DI TE' AFFUMICATO
2 CUCCHIAINI DI ZUCCHERO DI CANNA
FATE BOLIRE 450 G DI ACQUA QUINIDI LASCIARE IN INFUSIONE IN QUEST'ACQUA BOLLENTE PER 8 MINUTI I FIORI DI MALVA E IL TE' AFFUMICATO
DOLCIFICATE CON 2 CUCCHIAINI DI ZUCCHERO E SERVITE IN COPPE CON QUALCHE FIORELLINO DI MALVA
LA MALVA E QUESTO TE' AFFUMICATO STANNO BENISSIMO INSIEME OTTIMO PER L'ORA DEL TE' QUESTA TISANA E' UTILE PER CHI SI VUOLE COCCOLARE IN UNA FREDDA GIORNATA DI INVERNO
giovedì 11 settembre 2014
COCKTAIL AL CAFFE' B52
B52
( IL NOME DERIVA DALLA SIGLA DI UN BOMBARDIERE IMPIEGATO NELLA GUERRA DEL VIETNAM PROPRIO PER QUESTO PROBABILMENTE NACQUE LA VERSIONE FLAMBE')
IN UN BICCHIERINO VERSARE IL LIQUORE AL CAFFE' , POI LENTAMENTE FACENDOLA SCORRERE SU UN CUCCHIAIO LA CREMA AL WHISKY E PER ULTIMO ALLO STESSO MODO IL GRAN MARNIER.
LA DIFFICOLTA' STA PROPRIO NELL'AVERE TRE STRATI BEN DEFINITI QUINDI PRESTATE LA MASSIMA ATTENZIONE A QUESTO PERCHE' LA PRESENTAZIONE IN QUESTO COCKTALI HA LA SUA IMPORTANZA SE SI VUOLE SI DA' FUOCO AL GRANMARNIER PER UN EFFETTO VERAMENTE ORIGINALE PER STUPIRE OTTIMO COCKTAIL PER UN DOPO CENA PARTICOLARE PROVATECI E SALUTE
( IL NOME DERIVA DALLA SIGLA DI UN BOMBARDIERE IMPIEGATO NELLA GUERRA DEL VIETNAM PROPRIO PER QUESTO PROBABILMENTE NACQUE LA VERSIONE FLAMBE')
IN UN BICCHIERINO VERSARE IL LIQUORE AL CAFFE' , POI LENTAMENTE FACENDOLA SCORRERE SU UN CUCCHIAIO LA CREMA AL WHISKY E PER ULTIMO ALLO STESSO MODO IL GRAN MARNIER.
LA DIFFICOLTA' STA PROPRIO NELL'AVERE TRE STRATI BEN DEFINITI QUINDI PRESTATE LA MASSIMA ATTENZIONE A QUESTO PERCHE' LA PRESENTAZIONE IN QUESTO COCKTALI HA LA SUA IMPORTANZA SE SI VUOLE SI DA' FUOCO AL GRANMARNIER PER UN EFFETTO VERAMENTE ORIGINALE PER STUPIRE OTTIMO COCKTAIL PER UN DOPO CENA PARTICOLARE PROVATECI E SALUTE
IL SIDRO
IL SIDRO
IL SIDOR E' UNA BEVANDA ALCOLICA ANTICHISSIMA CHE DAI CELTI AI GRECI SI DIFFUSE IN TUTTA EUROPA , SI OTTIENE DALLA FERMENTAZIONE DEL SUCCO DI MELA
. LA GRADAZIONE VA DA 2% A 8%. C'E' ADDIRITTURA UNA VARIETA' DI MELA CHE SI CHIAMA "APPLE CIDER" CHE E' ADATTA ALLA PRODUZIONE DEL SIDRO.
A SECONDA DELLA VARIETA' DI MELA PUO' ESSERE DOLCE O ASPRO E DAL TIPO DI MELA DIPENDE ANCHE IL COLORE.
PER PRODURRE IL SIDRO VENGONO RACCOLTE LE MELE RIDOTTE IN POLTIGLIA LA POLPA OTTENUTA VIENE TRASFERITA IN PRESSE PER FAR USCIRE IL SUCCO C HE VIENE FILTRATO E TRAVASATO IN TINI E BOTTI
LA FERMENTAZIONE AVVIENE TRA I 4° E I 16° PIU' E' LUNGA LA FERMENTAZONE PIU' E AROMATICO SE NECESSARIO VIENE AGGIUNTO LO ZUCCHERO
DOPO 3 MESI E' PRONTO ALCUNI VENGONO FATTI INVECCHIARE ANNI
SE VOLETE CIMENTARVI NELLA PREPARAZIONE DEL SIDRO IN CASA OCCORRE COMPRARE 3 KG DI MELE LAVARLE PELARLE PASSARLE NELLA CENTRIFUGA RICAVANDONE LA POLPA METTERLA IN UN VASO STERILIZZATO LASCIARLE FERMENTARE 5 O 6 MESI POI FILTRARE CON UNA GARZA ED ECCO IL VOSTRO SIDRO E' PRONTO PER ESSERE GUSTATO MEGLIO USARE VARI TIPI DI MELE COSI' PREPAREREMO UN SIDRO NON TROPPO DOLCE NE TROPPO SECCO MA UNA VIA DI MEZZO
IL SIDOR E' UNA BEVANDA ALCOLICA ANTICHISSIMA CHE DAI CELTI AI GRECI SI DIFFUSE IN TUTTA EUROPA , SI OTTIENE DALLA FERMENTAZIONE DEL SUCCO DI MELA
. LA GRADAZIONE VA DA 2% A 8%. C'E' ADDIRITTURA UNA VARIETA' DI MELA CHE SI CHIAMA "APPLE CIDER" CHE E' ADATTA ALLA PRODUZIONE DEL SIDRO.
A SECONDA DELLA VARIETA' DI MELA PUO' ESSERE DOLCE O ASPRO E DAL TIPO DI MELA DIPENDE ANCHE IL COLORE.
PER PRODURRE IL SIDRO VENGONO RACCOLTE LE MELE RIDOTTE IN POLTIGLIA LA POLPA OTTENUTA VIENE TRASFERITA IN PRESSE PER FAR USCIRE IL SUCCO C HE VIENE FILTRATO E TRAVASATO IN TINI E BOTTI
LA FERMENTAZIONE AVVIENE TRA I 4° E I 16° PIU' E' LUNGA LA FERMENTAZONE PIU' E AROMATICO SE NECESSARIO VIENE AGGIUNTO LO ZUCCHERO
DOPO 3 MESI E' PRONTO ALCUNI VENGONO FATTI INVECCHIARE ANNI
SE VOLETE CIMENTARVI NELLA PREPARAZIONE DEL SIDRO IN CASA OCCORRE COMPRARE 3 KG DI MELE LAVARLE PELARLE PASSARLE NELLA CENTRIFUGA RICAVANDONE LA POLPA METTERLA IN UN VASO STERILIZZATO LASCIARLE FERMENTARE 5 O 6 MESI POI FILTRARE CON UNA GARZA ED ECCO IL VOSTRO SIDRO E' PRONTO PER ESSERE GUSTATO MEGLIO USARE VARI TIPI DI MELE COSI' PREPAREREMO UN SIDRO NON TROPPO DOLCE NE TROPPO SECCO MA UNA VIA DI MEZZO
giovedì 28 agosto 2014
CAFFE' VALDOSTANO
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